Pages

Anoressia e Bulimia

Tweet

 

Il disturbo del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, altri disturbi alimentari) è ormai considerato una vera e propria epidemia.

Generalmente l'età in cui compare il disturbo è tra i 13 e i 18 anni, ma ci sono casi in cui questi problemi si possono presentare sia in età precoci (es. anoressia infantile) che tardive (30 anni).

Circa il 90% delle persone che ne sono colpite, è di sesso femminile; anche se recenti studi hanno messo in evidenza un preoccupante aumento di soggetti maschili.

Comunque il rapporto maschi/femmine è di 1:10 per l'anoressia, e 1:20 per la bulimia.

I disordini alimentari sono presenti in egual misura in tutti i livelli sociali. Inoltre, mentre la presenza della bulimia è maggiore nelle città, l'anoressia non fa distinzioni tra città e provincia.

Oggi, la bulimia risulta un comportamento più frequente rispetto all'anoressia, al contrario del passato in cui si verificava l'opposto.

Come mai è nato questo disturbo?

Pare che l'anoressia sia stata descritta per la prima volta circa tre secoli fa da Morton, ed è arrivata fino ad oggi; invece, la bulimia è stata descritta solo nel 1979 da Russel.

Non è possibile descrivere in modo sintetico le cause dei disordini alimentari, ma si possono individuare dei momenti critici, delle caratteristiche fisiche, degli eventi traumatici che possono concorrere a segnare l'inizio della malattia.

Secondo gli esperti, i fattori che possono predisporre sono:

  1. La pubertà: i cambiamenti possono essere o sembrare così veloci da dare alla persona un senso di inadeguatezza e/o di perdita di controllo;

  2. Il genere femminile, l'età, una storia di sovrappeso o di diete in età infantile o durante la pubertà.

  3. Alcuni sottolineano i fattori biologici: pare che l'anoressia sia più frequente fra sorelle e madri di anoressiche. Ci sono anche delle teorie  biologiche secondo cui vi sia un'alterazione della funzione ipotalamica.

  4. Disturbi affettivi, alcolismo dei genitori, obesità della madre.

  5. Anche i valori culturali giocano un ruolo importantissimo: basta pensare alla competitività in certi ambienti dove l'immagine è al primo posto; gli spot pubblicitari che mandano messaggi subliminali tipo "magro-è-bello"; essere esclusi da un posto di lavoro perché giudicati non magri e non belli; i messaggi contraddittori a cui una donna è sottoposta nella società di oggi.

  6. La prescrizione di diete durante l'adolescenza, senza una adeguata valutazione dei rischi.

Quali rischi si corrono a lungo termine?

Questi disturbi, a differenza di altri, colpiscono direttamente il corpo, quindi le conseguenze ricadono principalmente in un discorso medico:

- alterazioni nella funzionalità dei reni e degli elettroliti;

- disturbi cardiocircolatori;

- disturbi gastrointestinali (stipsi, coliti, gastriti);

- disturbi endocrino-metabolici (per esempio gravi problemi di osteopenia-osteoporosi che possono produrre fratture patologiche);

- alterazioni dermatologiche (allergie, dermatiti, alopecie) e danni ai denti;

- disturbi neurologici;

- alterazioni del sangue e deficit del sistema immunitario.

Non è detto che si presentino tutte le conseguenze, ma possono anche essercene solo una o due.

Che differenza c'è tra anoressia e bulimia?

Nell'anoressia nervosa c'è un rifiuto a mantenere il peso ad un livello minimo di almeno l'85% del peso previsto sulla base delle proprie caratteristiche costituzionali.

E' presente una forte paura di ingrassare anche se si è sottopeso.

Il soggetto percepisce in modo alterato il proprio peso o la forma del proprio corpo.

Nei soggetti femminile, può sopraggiungere l'arresto delle mestruazioni.

Spesso si manifesta una tendenza al vomito autoindotto, dopo aver mangiato delle ridotte quantità di cibo; oppure ci può essere un comportamento di privazione del cibo. La persona, a volte, assume in modo inappropriato lassativi e/o diuretici. In alcuni casi ci sono delle vere e proprie perdite di controllo che portano a assumere delle enormi quantità di cibo.

Nell'anoressia è presente un sentimento di vittoria sul cibo in seguito alle restrizioni alimentari che la persona si dà. E' stato anche notato un paradossale comportamento di attività svolte, sia intellettuali che fisiche, contro il chiaro indebolimento fisico.

Nella Bulimia nervosa sono presenti delle abbuffate ricorrenti, con assunzioni di quantità di cibo superiori alla normalità accompagnate dalla sensazione di perdita di controllo. Anche qui sono presenti comportamenti compensatori, come il vomito autoindotto,l'uso improprio di lassativi o diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo.

La bulimia spesso è associata ad una non perdita di peso; all'assunzione di farmaci come ansiolitici, sonniferi, alcool, fino a creare una dipendenza; alla depressione.

Cosa si può fare?

Bisogna stare attenti a non sottovalutare il problema: oggi è sempre più difficile non incorrere in questo a causa della forte pressione sociale di una immagine bello=magro.

E' necessario e importante rivolgersi a specialisti del settore.

Attualmente non esistono farmaci che abbiano un'indicazione specifica per queste patologie, nè un'efficacia a lungo termine dimostrata sperimentalmente.

I trattamenti psicoterapeutici costituiscono lo strumento più utile di intervento:

  1. La psicoanalisi lavora sui processi inconsci della mente e sulla relazione terapeutica;

  2. L'indirizzo sistemico-relazionale analizza le relazioni esistenti tra i membri della famiglia e tra questi e l'espressione e il ruolo della malattia;

  3. L'approccio cognitivo-comportamentale fa uso di tecniche basate sulle tre componenti stimolo-risposta-conseguenza.

Può comunque risultare importante avere un sostegno psicologico che dia piccoli consigli e faccia vedere il problema sotto una luce diversa. Risultano anche una maggiore diffusione di gruppi di aiuto.

Dr.sa Paola Romitelli

SpazioPsicologia > Disagio e Benessere Psicologico > Articoli Disturbi Alimentari

Disturbi Alimentari - Articoli

 

 

Scrivi la tua mail per essere aggiornato gratuitamente sulle attività e sugli ultimi articoli pubblicati!