La composizione delle famiglie è molto eterogenea. Ma come può accadere che un figlio abbia più di due genitori? Ad esempio, accade nelle adozioni, o quando una coppia coniugale si separa ed uno dei due partner, o entrambi, hanno un nuovo partner. Il figlio si ritrova così ad avere più figure genitoriali, quelle biologiche e quelle adottive.
Nelle adozioni, la letteratura ha dato ampio spazio a ciò che accade tra il bambino e la figura materna, mentre ha dato uno spazio esiguo, quasi nullo, a ciò che accade con la figura paterna. Resta il fatto che il bambino avrà un tipo di legame con i genitori adottivi ed un altro con i genitori biologici, sia che questi siano da lui conosciuti o meno. Chi è stato adottato dovrà relazionarsi, quindi, con tutte le figure genitoriali della sua vita. Relazione che esiste, anche se fantasmatica, nel caso in cui l’adottato non venga mai a conoscere personalmente i genitori biologici.
Ultimamente, non si nasconde più al bambino il fatto che sia stato adottato, poiché numerose ricerche hanno evidenziato che la consapevolezza dell’adozione porta ad una reazione più resiliente rispetto a ciò che è accaduto, ma questo non implica che il bambino non provi dolore o non debba elaborare il trauma. Un trauma che lo ha fatto sentire indegno dell’amore dei genitori biologici. E l’elaborazione del trauma è fondamentale per crescere.
Il processo di elaborazione del trauma può seguire molte strade, spesso impervie, ma può essere davvero importante il ricongiungimento con i genitori biologici. Conoscerli e, se ce ne è la possibilità, frequentarli offre l’occasione di alleviare le ansie degli adottati, di avere un effetto calmante e di attenuare, o far scomparire, altri comportamenti autodistruttivi. Questo accade anche quando il ricongiungimento non è perfetto, poiché ha il potere di lasciare nell’adottato un senso di continuità, un pezzo di identità mancante che viene in qualche modo colmato, un togliersi da una situazione di manipolazione (l’adottato è il solo a non essere stato padrone della sua vita). I genitori adottivi e i genitori biologici possono insieme aiutare il processo di guarigione dell’adottato, andando d’accordo. Spesso infatti, le testimonianze di adottati, che hanno incontrato i genitori biologici, riportano il desiderio che i genitori di nascita e quelli adottivi vadano d’accordo, proprio come i figli di genitori separati.
Nessuno potrà mai cancellare delle cicatrici, ma è possibile provare a vedere in maniera diversa la propria esperienza. Ci vuole tempo, pazienza, comprensione, dialogo e, soprattutto, amore incondizionato.
Dr.ssa Paola Romitelli
Bibliografia
Nancy Newton Verrier (1993), La ferita primaria. Comprendere il bambino adottato, Il Saggiatore
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